Gli individui traslocati sono sottoposti ad un intenso monitoraggio tramite l’utilizzo di collari satellitari, che permettono la verifica degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità. L’Operazione prevede la cattura e il rilascio nella nuova area identificata di almeno 20 individui per anno, per tre annualità (2023, 2024 e 2025). Per non interferire con le fasi più delicate del ciclo biologico della specie, il rilascio avverrà ogni anno all’interno della finestra temporale compresa tra i mesi di novembre e marzo. Nei prossimi mesi verranno svolti incontri pubblici presso i comuni dell’area protetta del Parco Naturale Regionale delle Serre, con l’intento fornire informazioni ai cittadini in merito alle operazioni in corso e al valore della specie per la biodiversità locale ed italiana
Grazie alla collaborazione tra più enti e istituzioni, la missione è quella di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o possibili epidemie.
Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento di Regione Calabria e ai fondi raccolti da WWF Italia, grazie al supporto di Arcaplanet e di tanti sostenitori. L’attività, infatti, si inserisce nella Campagna ReNature del WWF la cui missione è quella di invertire la perdita di specie e habitat, tutelare e ripristinare la Natura per conseguire entro il 2030 l’obiettivo di un mondo nature positive, come sancito dalle principali convenzioni internazionali.
L’operazione di trasferimento era già prevista nel “Programma nazionale di conservazione del Cervo della Mesola”, pubblicato nel 2010, al fine di creare un’altra popolazione in natura e aumentarne le probabilità di sopravvivenza, ma solo grazie al progetto ha potuto finalmente prendere vita. L’area del Parco Naturale Regionale delle Serre è stata identificata a seguito di uno studio di fattibilità condotto da ISPRA in base alle caratteristiche ecologiche e l’assenza di nuclei di cervo europeo.
Credits foto: Marco Barretta